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  • Coding Power, l’evoluzione della specie #2. L’era Co-modale e l’evoluzione della specie

Coding Power, l’evoluzione della specie

 
immagine ambassador
Roberto Loro
Chief Technology Officer
 

#2. L’era Co-modale e l’evoluzione della specie


 

Waterfall o Agile? Top-down o Bottom-up? Tightly Integrated o Loosely Integrated?

La risposta è sì. Siamo stati abituati ad un approccio “top down”, a progettare software complesso per decomposizione, disegnando l’architettura e definendo in modo preciso, statico e deterministico le interfacce e la semantica. I sistemi venivano definiti dalle interfacce: costanti, stabili e praticamente immutabili.


 
 


Poi è arrivata l’era Digital, una nuova generazione di componenti che integrano elementi non deterministici e fortemente dinamici (basti pensare al Machine Learning e agli algoritmi genetici). In cui i dati assumono il ruolo centrale e gli algoritmi costituiscono lo strato cognitivo. Le interfacce sono dinamiche, perché evolvono a mano a mano che evolve l’intero sistema, che diventa esso stesso meno deterministico. 

È ormai chiaro che l’approccio monolitico ai software e il miraggio di ricondurvi tutti i processi operativi di un’organizzazione sono superati e anacronìstici. Anche per il fatto che un’organizzazione è sempre più organizzazione “di e tra” organizzazioni e quindi deve continuamente riconfigurare e adattare i propri processi digitali in un ecosistema dinamico, vivo e impredicibile.

Tre anni fa pensavo che per affrontare l’Information Technology bi-modale sarebbe stata sufficiente una piattaforma che mettesse in comunicazione i due modi che sarebbero rimasti separati e indipendenti. Uno strato di interoperabilità che rendesse accessibili i dati e consentisse di elaborarli tramite le nuove componenti applicative. Così abbiamo costituito il Co-Innovation Lab e sviluppato una piattaforma denominata “Digital Hub” che ci consente di rendere disponibili, integrabili e analizzabili grandi moli di dati provenienti da fonti e soggetti eterogenei.





 
 

Nel frattempo, abbiamo lavorato a versioni più “digital” dei nostri “monòliti”. Per aprirli e facilitarne l’integrazione in ecosistemi applicativi più ampi, eterogenei e dinamici. È il caso di Stealth, software leader nel mondo Fashion, Luxury and Retail, che è oggi una vera e propria piattaforma applicativa che costituisce il sistema vitale della moda Made in Italy. Lo abbiamo fatto riprogettando Next, il sistema operativo della Città Digitale, per realizzare la trasformazione digitale delle Pubbliche Amministrazioni Locali portandole nel cloud e integrando nativamente le infrastrutture immateriali nazionali.

Questi mondi convergono, e i loro confini si fanno più sfumati. La piattaforma di interoperabilità sta progressivamente estendendo la sua portata e diventa la nostra “terra di mezzo”. Un nuovo strato applicativo leggero, dinamicamente popolato e integrato, in cui entrambi i mondi (modi) si integrano, si connettono e danno vita ad un nuovo ecosistema digitale che è il risultato di elementi di provenienza diversa (tradizionali, digital e del Digital Hub). 

È uno strato aperto che si arricchisce grazie a co-sviluppo, co-innovazione e collaborazioni. In cui i componenti di base sono liberamente utilizzabili e vengono rilasciati con licenza Open Source. Ogni elemento “contribuisce” all’ecosistema e caratterizza la sua evoluzione, che assomiglia sempre più a quella di un organismo.

 

Il contesto di co-evoluzione che anima lo sviluppo è caratterizzato da modalità nuove: Hackathon (Open Data HackaBot Trentino 2019, Hackathon MISTRAL (Meteo Italian Supercompunting Portal)), progetti e collaborazioni con il mondo della Ricerca, con l’ecosistema Start-up, integrazione e condivisione tra le nostre Business Unit e sperimentazioni con i nostri Clienti.  

 

Co-evoluzione, per noi, significa allargare la vista e la portata dello sviluppo ad un contesto ampio, esteso, aperto, interoperabile e interdisciplinare che coinvolge soggetti interni ed esterni.
Integrazione e interscambio sono valori quotidiani che estendono e amplificano il patrimonio esistente trasformando sistemi in piattaforme, in “sistemi di sistemi”, in grado di interoperare e integrarsi dando origine al sistema vitale digitale dell’azienda (organizzazione) “aumentata”.

Continua...

Il prossimo capitolo sarà online a novembre.

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