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Emilia-Romagna Data Valley d’Europa: ricerca e innovazione per lo sviluppo di una comunità sostenibile

Luigi Zanella
Head of business innovation & development

 

Il 7 ottobre i nostri FIT Talk, gli incontri con i protagonisti del Futuro dell’IT che servono a noi Dedagroup People per tenerci in forma e allenati sull’innovazione, hanno traslocato, spostandosi dagli headquarter di Trento che solitamente li ospitano alla nostra sede di Casalecchio di Reno. Perché Casalecchio? Perché Dedagroup è a Bologna da dieci anni e ci sembrava un buon modo per celebrare questa ricorrenza, ma non solo… a Bologna stanno succedendo molte cose che, come hanno detto i nostri ospiti, capitano perché sono state volute e perché si è trovato il modo di farle. 

Cose che hanno a che fare con i big data e con l’intelligenza artificiale ma soprattutto con la capacità di inventare applicazioni e modelli basati su quei dati. “Emilia Romagna, la Data Valley d’Europa” è infatti il titolo che abbiamo dato al confronto. Abbiamo messo attorno a un tavolo non un solo relatore come nel nostro format classico ma una rappresentanza molto qualificata del settore pubblico e di quello privato. 

Sono infatti stati con noi il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il Direttore del Dipartimento SCAI (SuperComputing Applications and Innovation) di Cineca Sanzio Bassini, il Presidente di Lepida Cup 2000 Alfredo Peri, la Direttrice Generale di Confindustria Emilia Area Centro Tiziana Ferrari e Alfredo Montanari, Managing Director di Bologna Business School, rappresentando così i diversi punti di vista sul tema.

 
 

La data valley d'Europa

 

Oggi Bologna e l’Emilia-Romagna hanno assunto un significato per noi nuovo: siamo nella Data Valley europea.

Bologna, grazie ad investimenti regionali, nazionali ed europei per circa 500 M €, ospiterà una capacità di calcolo fra le prime al mondo e diventerà crocevia di dati, saperi, scoperte e un luogo di innovazione digitale nei diversi campi della nostra vita.

Qui si arriva partendo da lontano, da un sistema di governance complesso ma efficace che ha saputo concentrare risorse e intelligenze per sviluppare infrastrutture digitali (reti in fibra e una capacità di calcolo senza paragoni in Italia) ma anche progetti che mettono in pratica soluzioni concrete.

Questo ha impatti evidenti sulla competitività delle imprese (le cui esportazioni crescono), sul tasso di occupazione e sulla qualità complessiva del sistema. 

 
 
 

Ciò che sta per accadere ha una dimensione e una portata senza precedenti, la sfida ora è rendere comprensibile e accessibile tutto questo ai cittadini ed alle imprese nella vita di ogni giorno.

 

È essenziale infatti che i progetti di innovazione e di ricerca escano dal perimetro delle iniziative per pochi, e che si sviluppi una cultura del fare che si fonde col, e non si contrappone al, sapere.

Quando ascoltiamo che grazie alla capacità elaborativa ospitata al Cineca si sviluppano materiali con caratteristiche uniche o che un’azienda farmaceutica italiana ha potuto brevettare un metodo per valutare rapidamente nuovi utilizzi di principii attivi esistenti per creare  a tempo di record farmaci in grado di contrastare gli effetti di una possibile pandemia è facile capire che si tratta di quelle iniziative che consentono a un sistema produttivo già eccellente e senza uguali in Europa e nel mondo di rimanere competitivo.

A questo proposito, è stato interessante apprendere come la Regione abbia avviato rapporti istituzionali con altre regioni simili, inserendo l’Emilia Romagna in un ecosistema dell’innovazione che le consente di espandere i suoi confini fino alla Cina (Guandong e, a breve, Shandong), al Sudafrica (Gauteng), agli USA (Pennsylvania e California) oltre che alle vicine Assia e Nouvelle Aquitaine.

 

Un tema che sento vicino, molto attuale e che al contempo mi sembra più trasversale e interessante per tutti è l’uso dei dati per la tutela del territorio e la comprensione dei fenomeni climatici che diventano sempre più estremi e violenti.

Con l’arrivo a Bologna del data center (e delle competenze ad esso associate) del Meteo Europeo (ECMWF – European Center for Medium-range Weather Forecast) e dell’agenzia Italia Meteo il nostro territorio non solo si specializza sul tema delle previsioni meteo, ma si è confermato un polo europeo di intelligenze e iniziative per mitigare il cambiamento climatico e i suoi effetti.

E’ proprio nell’ambito del meteo che Dedagroup con Protezione civile, ARPA di Emilia e Piemonte è al fianco di Cineca nel progetto Mistral che ha l’obiettivo di creare un il portale open data dei dati meteo  per rendere accessibili in modo uniforme e certificato a cittadini, imprese, istituzioni i dati sulle osservazione e sulle previsioni prodotti dal sistema pubblico. Nel progetto si stanno sperimentando algoritmi che sfrutttano l’HPC per anticipare il più possibile l’allerta alle strutture a fronte di previsione di eventi estremi.

Ma oltre all’intervento tempestivo quando accadono fenomeni estremi è importante attivarci anche per cambiare i comportamenti che ci hanno portato a stressare così tanto il nostro pianeta, ed è per questo che con gli stessi soggetti del progetto Mistral e con ArtER, Fondazione Mach e Confederazione Agricoltori Torino abbiamo avviato Highlander, per utilizzare i dati meteo per un uso più intelligente delle risorse, ad esempio per ridurre l’utilizzo dell’acqua e ottimizzare l’uso di fertilizzanti  in agricoltura.

 

Governare i dati per realizzare la sostenibilità climatica

 

Dedagroup Public Services è core partner della EIT Climate-KIC la più rilevante community europea per la per la ricerca di metodi innovativi per la lotta al cambiamento climatico, e diamo vita a progetti concreti per realizzare azioni che puntano alla zero carbon economy.

Mettiamo in gioco le nostre competenze tecniche e la nostra grande competenza sui dati e sul territorio, sapendo che ora quel che conta nei progetti di innovazione è la capacità di coinvolgere la Pubblica Amministrazione, le imprese ed i cittadini in comportamenti virtuosi e sostenibili.

Voglio provare a raccogliere la sfida che ci è stata lanciata durante l'incontro: "a grandi poteri corrispondono grandi responsabilità e essendo Dedagroup una delle realtà più importanti della filiera digitale emiliana anche a noi spetta contribuire all’evangelizzazione e alla comunicazione dell’innovazione".

 

Il nostro impegno è quello di utilizzare le tecnologie del Cloud, dei  BigData e l’intelligenza Artificiale per costruire in una logica di co-innovazione con la Pubblica Amministrazione e per la PA strumenti per rispondere alle esigenze delle nuove comunità: territorio sostenibile, una PA interamente digitale, risolvere i problemi quotidiani sfruttando anche il digitale, avere un approccio green.

Un esempio concreto è quello del progetto SMASH per la mobilità sostenibile, uno dei progetti di cui andiamo più fieri – soprattutto in questi giorni in cui il nostro Luca Giovannini lo rappresenta (unico italiano) come candidato agli EIT Awards. A proposito, votatelo!