Negli ultimi anni, il mercato dell’energia ha dovuto fare i conti con un’evoluzione incalzante, strettamente collegata a due grandi tematiche che impattano e rimodellano lo scenario di riferimento: il contrasto al cambiamento climatico e la fine del mercato regolato dell’energia, previsto per il 2023. Due fenomeni che, pur agendo su una scala temporale differente, creano un’opportunità unica per i player che operano in questo settore.
La transizione energetica deve andare di pari passo con quella ecologica, costituendo la chiave principale di sviluppo del settore, sulla base di un indirizzo già da tempo consolidato a livello internazionale e che vede un’accelerazione importante grazie al Green Deal Europeo e al PNRR. Fra gli obiettivi più importanti, citati nel Green Deal, troviamo il raggiungimento di una quota del 32% di energia rinnovabile entro il 2030 e un miglioramento almeno del 32,5% dell’efficienza energetica.
Il PNRR, invece, sottolinea l’importanza della programmazione di un piano di investimenti nel settore delle Utilities, considerate soggetti industriali affidabili, in grado di dare una spinta importante per colmare il gap infrastrutturale e migliorare la crescita economica del nostro Paese. Riforme e semplificazioni possono dunque facilitare gli investimenti delle Utilities per affrontare una transizione verde e digitale, grazie ad ingenti finanziamenti che dovranno però essere ben indirizzati. A tal proposito, verranno stanziati 23,78 miliardi di euro.
Al contempo, la fine del mercato regolato dell’energia porterà ad una competizione sempre più crescente ed estesa a nuovi player. Per questo motivo, il settore delle Utilities è chiamato a mettere in campo progetti di trasformazione digitale per eliminare le inefficienze. Questo comporta sviluppare prodotti e servizi integrati in tutti i loro comparti, in ottica di ecosistema, ottimizzando i processi. L’elemento centrale per lo sviluppo di nuovi modelli di business che vadano in questa direzione è il dato. Infatti, risulta fondamentale abbracciare un approccio evolutivo che faccia leva sugli strumenti offerti dal digitale, per consentire alle aziende di diventare sostenibili, veloci, inclusive e data-driven. Passando da una modernizzazione infrastrutturale e applicativa che abiliti a tutti i vantaggi legati ai dati, come la capacità di predictive maintenance, real time reporting e il coinvolgimento dell’intelligenza artificiale per dare un nuovo passo al settore dell’energia.
Deda Group si focalizza sullo sviluppo di questi nuovi modelli, contribuendo proattivamente alla realizzazione di soluzioni per affrontare le sfide del futuro in tre grandi ambiti di trasformazione digitale: Public Services, Treasury & Finance e Cloud.
I gestori di rete di pubblica utilità rivestono un ruolo centrale in questa nuova strategia politica ed economica. Le risorse idriche, ambientali ed energetiche sono i tre vettori che possono accelerare il passaggio verso un’economia a zero emissioni, ma per farlo è indispensabile accompagnare i territori verso modelli di sviluppo più equi e sostenibili. Infatti, il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione richiede una rete di distribuzione pienamente resiliente, digitale e flessibile in modo da garantire sia una gestione ottimizzata della produzione, sia un indirizzo tempestivo delle disponibilità rispetto alle reali esigenze di consumo.
Un sistema informativo di rete e soluzioni di Building Information Modeling (BIM) sono oggi tecnologie abilitanti per questa trasformazione in chiave sostenibile, a pieno supporto dei processi di programmazione, rilievo, realizzazione, manutenzione. Uno sviluppo che potrà permettere di vincere anche la sfida del divario infrastrutturale tra nord e sud, nodo critico per il Paese.
Ripensare i processi, ottimizzarli facendo leva sul digitale, sfruttare appieno le potenzialità delle tecnologie abbracciando i vantaggi offerti da quelle emergenti, sono tra i primi passaggi da affrontare per migliorare l’operatività nel mercato delle Utilities. In questo contesto i moderni paradigmi applicativi, in grado di sfruttare anche i digital enabler più avanzati come machine learning, cognitive computing e data analysis possono rivelarsi veri e propri game changer.
Risulta dunque necessario riconoscere la centralità del dato, sia per offrire ai propri clienti servizi tempestivi ed efficaci ma anche e soprattutto per ridurre la complessità di tutte le procedure di billing, pagamento, riconciliazione dei flussi e dei riscontri di cassa.
I dati relativi a spesa software e servizi IT per il settore utility tra il 2021 e il 2022 vedranno una crescita rispettivamente del 5,5% e del 9,9% per un valore complessivo di circa 1,69 miliardi di euro. Lo sviluppo digitale trova nel Cloud Computing il più valido alleato e un digital enabler per accompagnare la transizione ecologica e digitale nel mondo delle Utilities.
Infatti, tra i principali obiettivi del Green Deal troviamo la promozione di tecnologie innovative per creare una infrastruttura energetica moderna, costruendo sistemi energetici interconnessi e reti meglio integrate. Emerge dunque la necessità di avere nuovi apporti nella gestione di apparati via via crescenti, sia in termini di competenza che di operatività, dotandosi di tecnologie che non facciano perdere di vista il perimetro IT per garantirne la giusta sicurezza. Avere pieno controllo sulla gestione del ciclo di vita dei dati significa alleggerire il peso organizzativo di tutte le fasi, che viene assistito e guidato proprio grazie all’integrazione delle tecnologie. In questo contesto, potersi affidare ad un partner in grado di assorbire in pieno l’impegno di gestione può portare ad una ottimizzazione incrementale, senza gravare sui team IT.
