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Deda Next in prima linea per lo sviluppo del progetto europeo e data-driven USAGE

 

L’azienda mette a disposizione di quattro città europee tecnologia e governo dei dati per l’implementazione di politiche ambientali coerenti con il Green New Deal

 

Tra le quattro città pilota ancora una volta Ferrara, con cui Deda Next sta già lavorando al progetto europeo Air Break

 

Trento, 11 ottobre 2022 - Sostenere la transizione digitale delle Amministrazioni Locali, coerentemente con le azioni prioritarie definite dal Green New Deal. È questo l’obiettivo di USAGE – Urban Data Space for Green Deal – progetto europeo a cui prende parte Deda Next (nuovo nome di Dedagroup Public Services), società di Dedagroup impegnata ad accompagnare la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione e delle aziende di pubblico servizio. Dopo SMASH e Air Break, il progetto porta ancora una volta l’azienda al fianco di Ferrara – tra i quattro centri pilota insieme a Saragozza, Leuven e Graz – nell’impegno verso il territorio e l’ambiente, e contribuisce a fare della città un vero e proprio modello in ottica di innovazione e sostenibilità, in Italia e in Europa, applicando su scala locale gli obiettivi del Green New Deal.  

Rendendo disponibili e immediatamente utilizzabili a cittadini, imprese e amministrazioni diversi tipi di dati ambientali e geografici ad alta risoluzione, USAGE intende promuovere l’avvio di iniziative efficaci per l’adattamento e la mitigazione ai cambiamenti climatici, per favorire la biodiversità e l’economia circolare, per diminuire l’inquinamento dell’aria e potenziare il sistema di infrastrutture verdi. Al cuore del progetto – coordinato dall’Università Politecnica di Madrid e co-finanziato dal Programma Horizon Europe –  ci sono quindi i dati: un interscambio tra fonti eterogenee (cartografia e dati di base, rilievi aerei, telerilevamenti da satellite, misurazioni climatiche con sensori IoT sia fissi che mobili, dati open prodotti da cittadini con iniziative di citizen science) tra Amministrazione, enti pubblici, imprese private e associazioni, capace di generare una migliore conoscenza del dettaglio urbano. 

È proprio in questa strategica fase di governo e comprensione dei dati che Deda Next porta tutto il suo know-how e le competenze sviluppate al fianco degli oltre 800 comuni con cui lavora. Partendo da alcuni componenti del Digital Hub, piattaforma di interoperabilità di dati e servizi nata all’interno del Co-Innovation Lab tra Dedagroup e Fondazione Bruno Kessler (FBK), l’azienda lavorerà allo sviluppo di soluzioni per integrare e standardizzare i dati da sensori, creando un Data Space che favorisca lo scambio di informazioni tra gli attori coinvolti e ne semplifichi l’interpretazione, così da supportare l’Amministrazione a ripensare la città in ottica di transizione digitale ed ecologica, traducendo in azioni efficaci i Piani Urbanistici Generali, le Strategie per la mobilità, i Piani d’azione per il clima nonché il PNRR, che ha accolto negli obiettivi e nell’ambizione il Green New Deal europeo. A Ferrara sarà inoltre utilizzato ai fini del progetto anche il nuovo portale Open Data sviluppato da Deda Next, che ha lo scopo di raccogliere, rendere disponibili e accessibili per un eventuale riutilizzo, sia da parte delle altre Amministrazioni che dei privati, i dati e le informazioni prodotti dal Comune. 

Inoltre, Deda Next metterà a disposizione gli algoritmi sviluppati per calcolare l’indice di prossimità della “città 15 minuti” che, insieme a quelli sviluppati da altri partner di progetto, permetteranno di analizzare e quindi capire e contrastare fenomeni come le isole di calore e gli allagamenti dovuti ad eventi atmosferici estremi. A questo scopo, in ottica di citizen science, saranno coinvolti studenti e docenti di alcuni istituti tecnici di Ferrara che, grazie alla formazione da parte dei professionisti di Deda Next, parteciperanno attivamente alla raccolta di dati climatici sul campo, tramite sensori e dispositivi IoT, proseguendo il percorso intrapreso nel progetto Air Break con l’assemblaggio di centraline low-cost per la misurazione della qualità aria. 

Il progetto conferma l’impegno di Deda Next sul fronte delle tematiche ambientali e la porta ancora una volta al fianco di Ferrara, con cui lavoriamo da anni in ottica di co-progettazione per sfruttare tutte le potenzialità della tecnologia a favore di politiche sostenibili” sottolinea Luigi Zanella, Head of Business Development & Innovation di Deda Next. “Ma il raggio d’azione del progetto va ben oltre il solo contesto ferrarese. Le tecnologie e le soluzioni sviluppate in USAGE potranno infatti essere adattate e replicate anche in altri centri urbani, portando quindi benefici a tutto il territorio. Un esempio molto importante di come l’Italia, partendo dalla visione strategica e di lungo periodo delle sue amministrazioni locali, possa innovare e agganciare il cambiamento facendosi trovare preparata a gestire le sfide di domani”. 

USAGE sfrutta anche l’esperienza che Deda Next ha portato a Ferrara con il progetto europeo Air Break, nato con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento atmosferico del 25% in aree selezionate della città e di affrontare le questioni correlate, come i problemi di pendolarismo, la mancanza di spazi verdi urbani, e che già coinvolge i cittadini (scuole, famiglie, imprese) nella raccolta di dati e nel monitoraggio della qualità dell’aria. Infatti, USAGE potrà usufruire di strumenti (come centraline e sensori) già installati e di data set che forniscono precise informazioni sul territorio utili a prevedere e contrastare gli effetti di fenomeni atmosferici di grande impatto. 

Alla realizzazione di USAGE, insieme a Deda Next, contribuiscono partner e affiliati provenienti da 5 diversi Paesi dell’Unione Europea: Università Politecnica di Madrid (Spagna), Vermessung AVT-ZT (Austria), AVT Airborn Sensing (Italia), Comune di Ferrara (Italia), SIPRO Ferrara (Italia), Epsilon Italia (Italia), Fondazione Bruno Kessler (Italia), GeoCat B.V. (Paesi Bassi), Open Geospatial Consortium Europe (Belgio), Municipalità di Saragozza (Spagna), The Lisbon Council (Belgio), Katholieke Universitet Leuven (Belgio). Il progetto ha una durata di 36 mesi e ha un budget di circa 4 milioni di euro, di cui oltre 3,6 milioni di euro dal programma Horizon Europe. 

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