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Deda Next: in INTERLINK conoscenze ed esperienze per la creazione di servizi citizen-centered

 

Si chiude dopo tre anni di lavori il progetto del programma europeo Horizon 2020 nato con l’obiettivo di migliorare il rapporto cittadino – Pubblica Amministrazione

 

A rappresentare l’Italia insieme a Deda Next, la Fondazione Bruno Kessler, coordinatore del progetto, e il Ministero italiano dell’Economia e delle Finanze

 

Trento, 20 marzo 2024 — Si è concluso INTERLINK (innovating government and citizen co-delivery for digital single market), progetto europeo finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020. Al suo centro la realizzazione di un Ambiente Collaborativo per la co-produzione di servizi pubblici citizen-centered, più accessibili, efficienti e trasparenti in grado di migliorare l’esperienza del cittadino nell’interazione con la pubblica amministrazione

Il progetto, che ha preso il via a febbraio 2021 e che è durato tre anni, ha visto imprese private, Enti pubblici, partner provenienti dal mondo della ricerca e oltre 400 cittadini collaborare insieme per realizzare tre casi d’uso applicati a tre differenti Pubbliche Amministrazioni: il Ministero italiano dell’Economia e delle Finanze, il Ministero lettone per lo Sviluppo Regionale e la Città di Saragozza. A rappresentare l’Italia , realtà di Dedagroup impegnata ad accompagnare la trasformazione della Pubblica Amministrazione e delle aziende di pubblico servizio, Fondazione Bruno Kessler, in qualità di coordinatore del progetto, e lo stesso MEF.  

Per lo sviluppo di INTERLINK, Deda Next, che da sempre lavora al fianco della PA e degli Enti locali di ogni tipologia e dimensione in tutta Italia e che vanta grandi competenze di dominio sui procedimenti, ha messo a disposizione l’esperienza già sviluppata in altri progetti europei nella gestione di iniziative di co-creazione, nonché le competenze e le conoscenze maturate all’interno del Digital Hub. Nato all’interno del Co-Innovation Lab congiunto tra Dedagroup e FBK, dedicato ad AI e Data Engineering, il Digital Hub è una piattaforma open source per l’interoperabilità dei dati e servizi, studiata per rendere disponibili fonti dati in maniera semplice e veloce, così da agevolare la loro fruizione e abilitare un approccio data-driven.  

Punto di partenza di INTERLINK, frutto del know-how e del lavoro dei partner del progetto con il contributo dei cittadini, la realizzazione e condivisione di 71 Interlinkers: strumenti digitalizzati, software e app web, interoperabili, riutilizzabili, standardizzati e conformi alle normative dell'UE. Dei veri e propri “building blocks” confluiti all’interno dell’Ambiente Collaborativo appositamente creato, raggruppati in cluster tematici, in grado di integrare nuove risorse utili a soddisfare specifiche esigenze di co-produzione e disponibili al loro riuso. 

Oggi, dopo oltre 80 sessioni di lavoro, l’Ambiente Collaborativo, ancora nella sua versione beta, mette a disposizione, oltre agli Interlinkers, differenti funzionalità, tra cui la definizione di strategie di co-produzione in base al tipo di servizio che si intende realizzare, alla fase e alla cornice normativa, e strumenti per facilitare la creazione di comunità fra PA e cittadini su tematiche specifiche legate ai servizi pubblici tramite strumenti di intermediazione e networking, sfruttando la comunicazione su mobile e le app. 

In Italia il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), che ha un'ampia esperienza negli approcci collaborativi bottom-up, ha testato l'Ambiente Collaborativo sviluppando un prototipo di Modulo di Pianificazione Strategica Partecipativa che consente agli Enti Pubblici e al loro personale di partecipare attivamente alla definizione del Piano Strategico del MEF. 

In Spagna, INTERLINK ha permesso al Comune di Saragozza di integrare e potenziare le attività di co-creazione e co-erogazione dei servizi, di espandere la comunità costruita attorno al polo di innovazione urbana - il Centro per le Arti e la Tecnologia Etopia. Grazie all’Ambiente Collaborativo, il Comune ha raccolto feedback di alta qualità, semplificato il modo in cui gli stakeholder accedono al centro per la consultazione delle risorse materiali e immateriali (attraverso prenotazioni più trasparenti, migliorando la gestione delle risorse); ottimizzato il proprio catalogo di servizi. Inoltre, ha avviato il passaggio “culturale” da cittadini a co-produttori e co-erogatori dei servizi, in linea con un approccio open source. 

In Lettonia il Ministero della Protezione Ambientale e dello Sviluppo Regionale ha migliorato l’offerta dei servizi erogati dal Portale Statale (https://latvija.lv/EN). Per renderli più accessibili, le descrizioni dei servizi sono state migliorate attraverso un elaborato processo svolto all’interno dell’Ambiente Collaborativo, che ha visto come protagonisti diversi attori, come agenti digitali, assistenti sociali e rappresentanti delle PA. 

"INTERLINK ha mostrato quanto possa essere efficace la collaborazione tra ricerca, industria, pubblica amministrazione e cittadini. In questi 36 mesi di lavoro, in cui ciascun soggetto ha portato il proprio contributo e know how, abbiamo dato vita a tre differenti casi d’uso a livello europeo che rispondono a differenti obiettivi, ma che hanno come fil rouge le persone” ha commentato Luigi Zanella, Head of Business Development & Innovation di Deda Next. “I servizi citizen-centered rappresentano il cuore di una governance moderna e inclusiva dove l’innovazione, la trasparenza e il coinvolgimento attivo dei cittadini diventano i pilastri fondamentali per la costruzione di comunità orientate al benessere collettivo”.  

I partner di progetto sono: Fondazione Bruno Kessler (IT, coordinatore), Deda Next (IT), Ministero dell’Economia e delle Finanze (IT), Università di Deusto (ES), Tree Technology (TREE) (ES), Radboud University (NL), Cloud'N'Sci Ltd (FI), Universitè Catholique de Louvain (BE), Ministero dell’ambiente e dello sviluppo regionale della Lettonia (LT), Comune di Saragozza (ES), Centro per le Arti e la Tecnologia Etopia (ES).  

 

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