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Stealth Day 2020: la sostenibilità come leva di governance e crescita

La tecnologia al servizio di tracciabilità e trasparenza per una moda sostenibile e la creazione di un valore condiviso

 

Presentato il nuovo modulo Stealth® SustainabilitySolution che integra gli indici della Sustainable Apparel Coalition (SAC)

 

Trento, 26 novembre 2020 – Si è conclusa con successo la settima edizione di “Stealth Day 2020 – La sostenibilità come leva di governance e crescita”, l’evento annuale di Dedagroup Stealth, azienda che fa capo a Dedagroup S.p.A e che da 30 anni, grazie alle competenze e alla propria piattaforma software, accompagna nella crescita i più grandi brand del Fashion e del Luxury Retail.

L’edizione, che quest’anno si è tenuta interamente in formato digitale, ha visto l’Azienda confrontarsi con alcuni dei protagonisti del settore, come Save the Duck, Furla e BMB Manifattura Borse, sui nuovi paradigmi di moda sostenibile e su come tracciabilità e trasparenza, anche a seguito della firma del Fashion Pact da parte dei brand a livello globale, rappresentino i nuovi abilitatori di una trasformazione digitale che coinvolge le Supply Chain del mondo. 

Raggiungere i più elevati livelli di sostenibilità, nonché di crescita e profitto che questa può generare, è complesso e richiede, oltre a capacità di visione, anche il supporto di tecnologie in grado di potenziare lo sviluppo e l’esecuzione delle strategie necessarie, alleggerendo al contempo il notevole carico di lavoro aggiuntivo che l’attenzione al tema comporta. Per questa ragione Dedagroup Stealth, forte del proprio know-how trentennale, per favorire e supportare i brand nel necessario percorso di cambiamento, ha realizzato il nuovo modulo Stealth® SustainabilitySolution, in grado di monitorare le performance di sostenibilità delle aziende. Per farlo ha siglato anche un accordo con la Sustainable Apparel Coalition (SAC) – organizzazione mondiale a cui partecipano primarie realtà dell’industria dell’abbigliamento, delle calzature e del tessile, con l’obiettivo di promuovere una produzione sostenibile del settore – integrando nel proprio ERP (Enterprise Resource Planning) gli indici di Higg da loro sviluppati per calcolare le performance di sostenibilità. Ciò permette al nuovo Modulo Stealth® SustainabilitySolution l’elaborazione dei dati derivanti da due aree fondamentali: materie prime e fornitori. 

Mimmo Solida CEO di Dedagroup Stealth ha sottolineato: “Il 2020 è un anno davvero sfidante ma sono convinto che chi decide di investire e adottare nuove soluzioni e nuovi modelli di business saprà trovare la via per la ripresa. In Dedagroup Stealth abbiamo deciso di fare proprio questo, di investire nel prodotto – e da qui la nascita del nuovo Modulo Stealth® SustainabilitySolution – e nella formazione delle persone, convinti che fortificare questi due elementi renda l’intera azienda più forte e pronta ad accompagnare i clienti nell’affrontare nuovi scenari.” 

Keynote speaker della giornata Francesca Romana Rinaldi, docente dell’Università Bocconi e della SDA Bocconi School of Management, autrice del libro "Fashion Industry 2030. Reshaping the future through sustainability and responsible innovation". L’intervento si è concentrato sui nuovi modelli di economia circolare, alla base anche del nuovo progetto di ricerca Sustainability Lab promosso da SDA Bocconi in cui Dedagroup Stealth si inserisce tra i partner tecnologici, a conferma di quanto il legame tra sostenibilità e tecnologia sia imprescindibile. “Oggi dobbiamo parlare di un approccio strategico alla sostenibilità perché le aziende del settore moda lo vivano non come un costo, ma come un investimento che coinvolge tutte le attività della catena del valore con l’obiettivo di generare un vero e proprio vantaggio competitivo” ha sottolineato Francesca Romana Rinaldi. “I driver principali che abilitano il cambiamento sono circolarità, trasparenza e tracciabilità della filiera e il consumo collaborativo. Dove tracciabilità e trasparenza sono dei veri strumenti abilitanti per accogliere il cambiamento”.

Sul palco di Stealth Day si sono alternati alcuni tra i clienti storici dell’Azienda che hanno riconosciuto nella piattaforma Stealth® un valore aggiunto per la gestione dei propri processi, condividendo la loro esperienza.

Nicolas Bargi, CEO di Save the Duck, la prima azienda fashion in Italia ad ottenere la certificazione riservata ai best performer a livello sociale e ambientale e diventata una B Corp per l’impegno a rispettare gli standard di performance, trasparenza e responsabilità, operando per ottimizzare l’impatto positivo verso i dipendenti, le comunità nelle quali opera e l’ambiente, ha sottolineato: “Lo sviluppo di un progetto innovativo come quello della sostenibilità, porta necessariamente con sé decisioni importanti, anche sul fronte della trasformazione digitale dei processi aziendali. Da qui la necessità di trovare un partner qualificato in grado di offrire il giusto supporto ad una società, come la nostra, che in termini di sostenibilità ha obiettivi ben chiari e definiti”.

Luca Del Din, CIO di Furla, brand del Made in Italy che da oltre 90 anni crea accessori di lusso accessibili a un vasto pubblico di consumatori, ha raccontato come l’Azienda durante il lockdown abbia affrontato un processo di migrazione: “In piena pandemia, nonostante il 50% della nostra impresa fosse ferma a causa del Covid, abbiamo comunque deciso di procedere al rinnovo di tutto il parco informatico con una soluzione come Stealth®, che porta in azienda una nuova cultura dei processi del mondo fashion e retail. Abbiamo costruito le fondamenta per la ripresa che speriamo sia prossima, grazie all’omnicanalità che Stealth® abilita, per concentrarci sui canali e-commerce che garantiscono il proseguo delle nostre attività”.

Infine, Stefano Zecchi, CFO di BMB – Manifattura Borse, altra importante realtà del made in Italy nata a Firenze più di cinquant’anni fa, si è concentrato su come la tecnologia sia cruciale nel tracciamento della filiera: “Sostenibilità per noi significa tracciabilità ma anche corrispondenza etica e compliance legislativa sui processi che riguardano le attività. Questo è un lavoro prevalentemente labour-intensive e quindi abbiamo risposto all’esigenza di sostenibilità accorciando la nostra filiera di sub fornitura, legandola a noi attraverso un contratto di rete in via di formalizzazione che si basa su un concetto di condivisione delle responsabilità imprenditoriali tra noi e i nostri fornitori all’interno di un quadro di omogeneità di processi, procedure e tracciabilità. L’analisi dei dati, da quelli relativi ai prodotti, a quelli di processo, fino al ciclo di lavorazione, ha un ruolo fondamentale poiché la giusta strutturazione permette la customizzazione dei processi produttivi”.

Luigi Serravalle, Partner EY e Supply Chain & Operations Mediterranean Leader, e Riccardo Giovannini, Partner EY e Climate Change and Sustainability Services Mediterranean Leader, sono poi intervenuti presentando i risultati della ricerca EY “Sustainability in the Fashion & Luxury Industry”, condotta su un panel di oltre 100 CEO di aziende Fashion & Luxury italiane e internazionali, dalla quale emerge che il 90% dei CEO è consapevole dell’importanza della sostenibilità come leva per ottenere un vantaggio competitivo e reputazionale. Dalla ricerca emerge inoltre la rilevanza di azioni mirate alla trasformazione della Supply Chain e delle Operations, riconosciute come le principali fasi della catena del valore su cui agire per favorire la transizione verso modelli di business sostenibili. 

A concludere l’intensa giornata di lavori Marco Podini, Presidente Esecutivo di Dedagroup S.p.A, che ha posto l’accento su quanto la responsabilità di fare impresa oggi sia più che mai rilevante, e al centro delle politiche industriali del Gruppo, perché le azioni intraprese hanno necessariamente impatto sul tessuto sociale: “Abbiamo deciso di cogliere questo momento di discontinuità per accelerare i nostri investimenti sia a livello esterno che interno. Esternamente, con l’importante acquisizione di Zedonk che ci consentirà di portare tutti i vantaggi della nostra tecnologia a un più ampio bacino di operatori del settore, includendo così anche giovani start-up e designer indipendenti. Internamente, invece di optare per la cassa integrazione, abbiamo deciso di impegnare le nostre risorse su uno sforzo straordinario dedicato all’ulteriore sviluppo del nostro software, perché in questi momenti di crisi e incertezza la scelta giusta non è certo quella dell’immobilismo ma quella della progettualità. Sono convinto che dopo un anno come quello che abbiamo vissuto, in cui ognuno di noi ha acquisito un’ancora più forte consapevolezza del delicato equilibrio tra uomo e ambiente, si uscirà con il desiderio di bellezza. La moda per definizione è bellezza e gioia, e poterla portare al pubblico nel rispetto dell’ambiente è ciò che permetterà all’industria di riprendersi ancora più rapidamente”.

Nella seconda parte di Stealth Day, i partecipanti all’evento hanno potuto prendere parte alle Meeting Room, focalizzate su temi specifici, come la tracciabilità delle Supply Chain e le nuove opportunità aperte da un approccio omnicanale. Protagonisti, i partner dello Stealth Ecosystem – EY, Temera, PWC, Piteco, RTT a Quistor Company, SedApta Group, Retail Pro International, Deda Cloud, Lectra, TNP, e-Fashion software – che hanno testimoniato il valore della collaborazione con Dedagroup Stealth e dell’integrazione con Stealth® The Fashion Platform.

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