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PA centrale e imprese: un rapporto di co-creazione

La contaminazione di competenze tra pubblico e privato genera innovazione. La seconda puntata della rubrica “L’Italia che cambia: insieme per la ripresa”

 

Fare innovazione nella Pubblica Amministrazione Centrale, oggi, significa favorire una contaminazione positiva tra pubblico e privato, in uno scambio che deve fondarsi su un rapporto di co-creazione e partnership. È questo quanto emerge dalla seconda puntata, dedicata alla PAC, della rubrica “L’Italia che cambia: insieme per la ripresa”, realizzata da FPA con Dedagroup Public Services, che ha visto la partecipazione di Fabio Meloni, CEO di Dedagroup Public Services, Rosamaria Bertè, Direzione Generale dei Sistemi Informativi Automatizzati della Corte dei conti, Domenico Chiarolla, Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili e Daniela Leonetti, Direzione Generale Organizzazione, servizio Innovazione digitale del Ministero della Cultura.

L’obiettivo ultimo di questa collaborazione virtuosa, confermato anche dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è la creazione di servizi più semplici ed efficaci, che portino valore a tutto il territorio. A questo scopo è necessario costruire piattaforme che consentano una gestione end-to-end dei processi, grazie all’utilizzo di una base dati che sia certificata, centralizzata e geolocalizzata. 

La digitalizzazione end-to-end dei processi, l’archiviazione e la geolocalizzazione affidabile dei dati possono abilitare sia una politica efficace, perché le decisioni sono basate su evidenze, sia l’offerta ai cittadini di servizi migliori, più semplici, attraverso la reale interoperabilità delle informazioni. Il nostro compito come impresa è supportare le amministrazioni ad accelerare questa innovazione, cogliendo la spinta del PNRR grazie a soluzioni SaaS, a competenze altamente specializzate e metodologie abilitanti” afferma Fabio Meloni.