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Npl, rischi e opportunità legate al mondo dei crediti deteriorati

Nell’attuale contesto macroeconomico, è possibile aspettarsi una crescita di interesse verso le fasi di pre-deterioramento del credito? Vanes Bolandrini ne ha parlato con WeWealth

 

I recenti rialzi dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea stanno impattando in modo importante sul mercato dei crediti deteriorati, i cui volumi, negli ultimi anni, avevano ormai raggiunto livelli minimi rispetto al passato. Secondo PwC, infatti, nel primo trimestre del 2023, i crediti deteriorati sui bilanci delle banche italiane sono risultati pari a circa 58 miliardi: nel 2015 si parlava di circa 340 miliardi. Le previsioni, però, sono per un peggioramento nella qualità degli asset. 

Cosa possiamo aspettarci, quindi, in futuro? WeWealth ne ha parlato con i principali operatori del settore, tra cui Vanes Bolandrini, General Manager di RAD Informatica

Con l’aumento dei tassi diminuisce la propensione al rischio e questo tende a rendere meno convenienti le transazioni in ambito Npl” ha spiegato Vanes Bolandrini a WeWealth. “È possibile aspettarsi una crescita di interesse verso le fasi di pre-deterioramento del credito: non solo gli Utp (Unlikely to pay), ma soprattutto gli Stage 2, ossia i crediti in bonis, ancora vivi, che hanno manifestato segno di deterioramento del rischio (peggioramento del rating e della probabilità di default) e la cui quantità sta aumentando a causa del contesto macroeconomico attuale”.